venerdì 23 settembre 2011

XI Romaria da terra e das águas do Maranhão



I giorni 10 e 11 di settembre si è tenuta in Açailandia, nella parte interna dello Stato, la undicesima edizione della "Romaria della terra e delle acque" del Maranhâo,un pellegrinaggio, una camminata che aveva l'obiettivo di denunciare i “sistemi di morte che stanno distruggendo la terra”(cf Ap.11,18) e proporre nuovi cammini più umani e degni che difendano la natura e la dignità di tutti gli esseri viventi.
Convocata e voluta dalla Conferenza Episcopale della zona nord-est V, ha voluto essere un grido di protesta e di denuncia della situazione in cui versa il paese, depauperato di tutte le sue risorse naturali e sfruttato senza alcun rispetto per l'ambiente, la flora, la fauna e i fiumi, calpestando ogni giorno i diritti fondamentali dell'esssere umano alla salute, ad avere una terra dove vivere e su cui lavorare.
La scelta di Açailandia vuole rappresentare lo sfruttamento indiscriminato della terra e del popolo maranhense nel nome di uno sviluppo solo economico che dimentica il valore della vita: cinque industrie siderurgiche con quattordici altoforni, un polo petrolchimico dove sono presenti le maggiori imprese petrolifere del Brasile e del mondo, le industrie del carbone, la “strada del ferro” che percorre tutto lo stato per trasportare ogni giorno tonnellate di minerali pronti per essere venduti all’estero, per non parlare del sistema di monocultura estensiva di eucalipto che sta prosciugando la terra di tutte le sue sostanze nutritive.