La Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani (CNBB) offre interessanti strumenti di riflessione per i tempi forti dell’anno liturgico: in preparazione al Natale propone una “novena” (nove incontri) da realizzare nelle case in piccoli gruppi. Lo spirito delle Sante Missioni Popolari, che stiamo vivendo, è ben inserito in questa proposta che stimola le comunità ad incontrarsi: fuori dalle chiese e vicino alle persone.
Personalmente apprezzo molto questa modalità di “farsi vicino” alla vita della gente e credo sarebbe una bella sfida anche per la Chiesa italiana.
In questo Avvento la Chiesa del Maranhão mette a disposizione delle comunità una novena che fa riflettere sul Natale ma anche sulla situazione della sanità nello Stato.
Introduce alcuni dati ed esempi concreti sulla situazione sanitaria, chiede di riflettere su quanto succede anche nella nostra città e sottolinea l’importanza del controllo che ogni cittadino può e deve esercitare sulle strutture pubbliche oltre al suo eventuale intervento in azioni caritative.
Nel sussidio è usata una tipica metodologia della Chiesa dell’America Latina che si riassume in tre azioni: Vedere - Giudicare - Agire.
Interessante la proposta dei Vescovi che chiedono a tutti di intervenire con gesti di solidarietà ma soprattutto controllando e segnalando i disservizi. I cittadini però fanno fatica a controllare e a reclamare per motivi comprensibili, è quindi necessario migliorare la coscienza critica aiutando, inoltre, a creare le condizioni perché questi motivi siano superati, e la Chiesa potrebbe contribuire in questo processo.
Credo che riflettere sulla nascita di Gesù abbia un peso diverso sapendo che nel Maranhão la mortalità durante il parto sta crescendo e non diminuendo come invece succede nel resto del Brasile (tra il 1998 e il 2008 il tasso di mortalità materna è sceso da 120 a 58 morti ogni 100.000 partorienti).
Il Brasile ha una legislazione molto buona in molti ambiti di welfare ma le difficoltà sorgono nel momento dell’attuazione concreta di quanto previsto dalla legge.
Nel 1990, in seguito ad un forte movimento popolare, il Congresso stabilì che la salute della popolazione era un dovere del sistema pubblico e promulgò la Legge 8.080 che all’art.3 recita: <<La salute ha come fattori determinanti e fondamentali, tra gli altri, l’alimentazione, la casa, l’acqua potabile ed il sistema fognario, l’ecologia, il lavoro, il reddito, l’educazione, i trasporti, lo svago e l’accesso ai servizi essenziali; il livello di salute della popolazione rivela l’organizzazione sociale ed economica del Paese>>.
La politica di salute in Brasile si chiama Sistema Unico di Salute (SUS) ed è diritto di tutti e dovere dello Stato. Secondo quanto scritto nel sussidio della Novena la buona attuazione di questo diritto è limitata in primo luogo dalla volontà di imprese private e di assicurazioni, che vendono Piani di Salute, di far fallire la sanità pubblica. In secondo luogo esiste la questione delle risorse: lo Stato riserva meno risorse per tutto l’insieme delle politiche sociali di quanto messo a disposizione per pagare gli interessi del debito pubblico, inoltre, il denaro a volte è mal utilizzato ed in alcuni casi rubato da persone corrotte. Un terzo problema è che in Brasile non si dà sufficiente attenzione alla prevenzione e alla promozione di una vita salubre.
Uno dei miei impegni qui è di visitare insieme a pe. Orazio e ad alcune signore della parrocchia il Socorrão che si trova vicino a Cidade Olimpica.
Il Socorrão è una sorta di grande Pronto Soccorso pubblico in cui si curano i casi urgenti e ci sono, di conseguenza, i reparti di chirurgia, ortopedia, rianimazione e pediatria, mentre per le altre esigenze ci sono, in centro città, altre strutture o ospedali specifici: per bambini, per le donne, per la maternità, per il cancro, ecc.
Il nostro gruppo fa semplicemente visite alle persone ricoverate, portando un saluto e la possibilità per chi lo desidera di raccontarsi un po’, confidando difficoltà, problemi, fatiche. Le persone ci raccontano (e vediamo con i nostri occhi!) dei lunghi tempi di attesa, delle difficoltà, del sovraffollamento dei reparti, della lontananza da casa e della precaria situazione igienico-sanitaria in cui si trovano paziente e acompanhante.
Ogni paziente, infatti, è accudito da un familiare o da un amico che rimane al suo fianco per tutto il tempo del ricovero; questa persona è chiamata acompanhante, e ha diritto a ben poco: a volte solo ad una sedia e a un po’ di cibo; per chi vive, come spesso capita, anche a duecento kilometri da qui significa rimanere con il paziente tutto il giorno e tutta la notte anche per intere settimane.
Nell’ultima visita abbiamo incontrato una signora che stava accudendo la madre anziana ricoverata da ben 8 mesi!
Le persone a Cidade Olimpica pregano molto, durante gli incontri e le celebrazioni, chiedendo la salute propria e delle persone care ed è comprensibile conoscendo quello che succede, a volte, solo per una gamba rotta.
Inoltre, in una situazione economica così precaria, una malattia è anche un problema dal punto di vista economico: infatti, come si può ben immaginare, pagando si ottiene un’assistenza migliore, una maggiore rapidità ma le cifre chieste sono, per la media della popolazione, esorbitanti. Si arriva anche a due salari minimi per delle analisi del sangue!
Queste visite ed i racconti di persone che conosco mi toccano e fanno riflettere, mi interrogo e mi sento turbata perché, pur vivendo qui, sono una privilegiata che può permettersi di curare la propria salute senza indebitarsi, senza rinunciare al cibo, alla casa, ecc. come invece può succedere ad una mia vicina di casa.
Non credo di poter cancellare questo ma credo mi sia chiesto d’imparare a condividere sempre più: gioie, dolori e la “lotta” per i diritti fondamentali che la gente del Maranhão deve fare tutti i giorni.
Il Figlio di Dio è nato e nasce sempre in una periferia, in un luogo lontano che non è per nulla adatto a Lui ma adatto ad incontrare l’Uomo.
Un augurio di cuore perché tutti quelli che credono sappiano riconoscere questo Dio Bambino che arriva nei luoghi e nelle situazioni più lontane e difficili sempre prima di noi!
Sereno Natale!!
Maria e Carolina